Questo non è il post che avevo promesso la volta scorsa, è una sorta di integrazione a esso (?) da qui il nome “1.5”.
In questo breve post semplicemente dirò cos’è la Lezhin e, visto che ci sono, spiegherò anche cosa intessi nell’altro post con “ho avuto un minimo a che fare con una realtà simile a quella della Lezhin”.
Riassumendo l’about us ufficiale, in cui ci sono scritte molte cazzate (ma chi sono io per giudicare? Uno si deve pur vendere e colorire un po’ la realtà, no?):
"La Lezhin Entertainment è una azienda della Corea del Sud nata nel 2012 che ha aperto nel 2013 la Lezhin Comics, la divisione webtoon che è diventata ben presto la più redditizia del mercato coreano.
è nata per creare una zona sicura per gli autori ed è stata la prima compagnia ha dare uno stipendio minimo assicurato agli autori, indipendentemente dal successo del loro fumetto.
Ogni autore riceve inoltre una percentuale per ogni capitolo e facciamo di tutto per incoraggiare la libertà d'espressione dei nostri autori.
Siamo orgogliosi di avere un parco titoli molto vario pieno di prodotti unici e magari un pochino controversi -in breve potete trovare solo da noi certe cose.
Nel 2015 abbiamo aperto la divisione giapponese e quella inglese, ovviamente le uscite estere sono sfalsate rispetto a quelle coreane per tempistiche di traduzione e affini, inoltre il team inglese si occupa anche di tradurre le opere inglesi in coreano e stiamo anche facendo di tutto per far uscire in formato fisico le nostre serie." (e nonostante ciò vi siete fatti battere sui tempi della J-Pop *cof cof*)
Non sono mai stata una fan della Lezhin, lo so che al momento per il mercato italiano sono loro i “grandi editori coreani” ma in realtà sono gli ultimi arrivati, per così dire.
Il mercato coreano è leggermente differente dal nostro e sono anni che è più comune leggere i fumetti sul cellulare che sulla carta, in realtà tutto il resto del mondo è più abituato di noi a usare il digitale.
I due grandi colossi dell’editoria online coreana sono la Naver e la Duam, la Lezhin è la novellina nata nel 2012.
A voler essere precisi la Naver Corporation è il "Google coreano", esiste dal 1999 come motore di ricerca e ora ha le mani in pasta ovunque.
LINE è la loro divisione giapponese, usano spesso questo brand all’estero perché è più conosciuto, grazie alla famigerata applicazione di messaggistica, e infatti i loro portale webtoon inglese si chiama “LINE webtoon” (aperto nel 2014) e non Naver Webtoon (come è chiamato in patria) - taglio corto, guardatevi i post su LINE webtoon per saperne di più (anche su cosa si intenta per webtoon).
La Duam era l’altra da battere, almeno per quanto riguarda i webtoon, ma è una realtà poco conosciuta da noi perché è radicata completamente in corea e con nessuna intenzione di aprire un portale come quello la Lezhin o LINE webtoon.
La Duam è quella che a permesso a “The Breaker”, “Pale Horse” e altri di esistere, ma è ovviamente fuori dai giochi per quanto riguarda noi –per di più un tempo era parte Naver Corporation, ma non impelaghiamoci anche in questo casino > come anche il fatto che i realtà in coreano è “cartoon” più che “comics” o “webtoon” *cof cof*.
Andrò ditta al sodo: non mi è mai piaciuta la Lezhin e mi è sempre sembrato strano come funzionasse il loro portale.
Non parlo della storia delle monete e dei capitoli da pagare, ecc… in realtà anche il portale Naver, in patria, non è completamente gratuito (per dirne una Winter Woods ora è parzialmente a pagamento da loro) e la Lezhin si rifà a Renta.
Parlo proprio del modo di fare e delle licenze.
Mi spiegherò meglio: quando LINE webtoons ha aperto ero lì, quando hanno aperto la divisione “translate” ero lì e nei primi tempi era tutto un colabrodo, spesso e volentieri capitava di parlare direttamente con gli addetti ai lavori coreani e così mi sono fatta una vaga idea di come funzioni la cosa.
Non tutto ciò che è sul portale coreano può essere portato su quello inglese, non per un fatto di tempistiche e traduzioni, ma proprio perché non è legalmente possibile.
Un’opera coreana, per essere esportata deve avere come minimo l’ok dell’autore (oltre a essere ovviamente vantaggiosa economicamente) e poi ci sono tutti dei conti da fare per calcolare le royalty maturate all’estero, decidere come farle percepire all’autore stesso, ecc…
C’è tanta burocrazia, tante noie da sistemare e da tenere di conto ancor prima di aver dato la prima striscia in mano a un traduttore.
La Naver aveva seri problemi a far quadrare tutto e infatti ultimamente su LINE webtoon spingono molto le opere estere, soprattutto quelle indonesiane perché è stato il mercato con maggiore espansione quando hanno aperto il portale inglese ed è ormai anni che c’è la versione indonesiana del portale stesso con opere indonesiane esclusive e non > anche sul translate è comparsa tanta roba indonesiana.
Il motivo è semplice: meno rogne, e nonostante ciò ci sono casi di opere indonesiane che comunque non possono uscire sul portale ufficiale LINE webtoons ma posso comunque essere tradotte (esempio).
Non è una cosa semplice, non puoi schioccare le dita, dare in mano una pagina a uno, farla tradurre e caricarla sul portale inglese.
La Lezhin sembrava completamente immune a tutti ‘sti problemi e, visto gli altarini che stanno venendo fuori ultimamente, ho capito perché.
Inoltre, per quanto riguarda il mercato “occidentale” nel giro di poco tempo è arrivata a rivaleggiare con LINE webtoon, se non addirittura superarli in fama in alcuni ambienti (es. l’Italia) e tutto nel giro di pochissimo tempo!
Ok, hanno opere effettivamente controverse e particolari (solo ultimamente si vede qualcosa di vagamente scottante su LINE webtoons), cavalcano l’onda delle mode, fanno un sacco di marketing e collaborazionicon editori che non creditano propriamente chi traduce la serie di cui tutti parlano, ecc… ma non ci vuole un genio a capire che qualcosa bolle in pentola.
Guardiamo in faccia la realtà: da una parte abbiamo un colosso, il “Google coreano” col suo portale inglese (completamente gratuito e con la possibilità di tradurre o trovare già tradotto nella tua lingua una certa serie) aperto dal 2014;
dall’altra abbiamo l’azienda fondata nel 2012 da un blogger, il cui portale inglese (parzialmente a pagamento e unicamente in inglese) risale a dicembre 2015 e, per qualche arcano motivo, apparentemente più di successo dell’altro…
Sarò anche un po’ di parte… maybe not…chi mi conosce lo sa che ho passato gran parte del 2015-2016 mandando a cagare quelli della Naver (che è comunque non è una santa essendo una grossa azienda con mire folli, altrimenti non sarebbe chiamata la “Google coreana –dammi la tua anima e tutti i tuoi dati”) ma quando è scoppiato il “caso Lezhin” non ero così tanto stupita -.-
Povera la Koogi, scrive spesso di non essere in forma su twitter ed è anche stata tenuta in una campana di vetro per tutto Lucca, solo l’ultimo giorno l’hanno fatta interagire un minimo con le fan (oltre a farle firmare la madonna per uso personale a ultima sessione autografi finita) e ancora non ho scoperto chi traduce e da che lingue KS, però nessuno si merita di essere trattato così male come scrivono e protestano gli autori in Corea –yep, questa è una anticipazione dei prossimo post.
In questo breve post semplicemente dirò cos’è la Lezhin e, visto che ci sono, spiegherò anche cosa intessi nell’altro post con “ho avuto un minimo a che fare con una realtà simile a quella della Lezhin”.
Riassumendo l’about us ufficiale, in cui ci sono scritte molte cazzate (ma chi sono io per giudicare? Uno si deve pur vendere e colorire un po’ la realtà, no?):
"La Lezhin Entertainment è una azienda della Corea del Sud nata nel 2012 che ha aperto nel 2013 la Lezhin Comics, la divisione webtoon che è diventata ben presto la più redditizia del mercato coreano.
è nata per creare una zona sicura per gli autori ed è stata la prima compagnia ha dare uno stipendio minimo assicurato agli autori, indipendentemente dal successo del loro fumetto.
Ogni autore riceve inoltre una percentuale per ogni capitolo e facciamo di tutto per incoraggiare la libertà d'espressione dei nostri autori.
Siamo orgogliosi di avere un parco titoli molto vario pieno di prodotti unici e magari un pochino controversi -in breve potete trovare solo da noi certe cose.
Nel 2015 abbiamo aperto la divisione giapponese e quella inglese, ovviamente le uscite estere sono sfalsate rispetto a quelle coreane per tempistiche di traduzione e affini, inoltre il team inglese si occupa anche di tradurre le opere inglesi in coreano e stiamo anche facendo di tutto per far uscire in formato fisico le nostre serie." (e nonostante ciò vi siete fatti battere sui tempi della J-Pop *cof cof*)
Non sono mai stata una fan della Lezhin, lo so che al momento per il mercato italiano sono loro i “grandi editori coreani” ma in realtà sono gli ultimi arrivati, per così dire.
Il mercato coreano è leggermente differente dal nostro e sono anni che è più comune leggere i fumetti sul cellulare che sulla carta, in realtà tutto il resto del mondo è più abituato di noi a usare il digitale.
I due grandi colossi dell’editoria online coreana sono la Naver e la Duam, la Lezhin è la novellina nata nel 2012.
A voler essere precisi la Naver Corporation è il "Google coreano", esiste dal 1999 come motore di ricerca e ora ha le mani in pasta ovunque.
LINE è la loro divisione giapponese, usano spesso questo brand all’estero perché è più conosciuto, grazie alla famigerata applicazione di messaggistica, e infatti i loro portale webtoon inglese si chiama “LINE webtoon” (aperto nel 2014) e non Naver Webtoon (come è chiamato in patria) - taglio corto, guardatevi i post su LINE webtoon per saperne di più (anche su cosa si intenta per webtoon).
La Duam era l’altra da battere, almeno per quanto riguarda i webtoon, ma è una realtà poco conosciuta da noi perché è radicata completamente in corea e con nessuna intenzione di aprire un portale come quello la Lezhin o LINE webtoon.
La Duam è quella che a permesso a “The Breaker”, “Pale Horse” e altri di esistere, ma è ovviamente fuori dai giochi per quanto riguarda noi –per di più un tempo era parte Naver Corporation, ma non impelaghiamoci anche in questo casino > come anche il fatto che i realtà in coreano è “cartoon” più che “comics” o “webtoon” *cof cof*.
Andrò ditta al sodo: non mi è mai piaciuta la Lezhin e mi è sempre sembrato strano come funzionasse il loro portale.
Non parlo della storia delle monete e dei capitoli da pagare, ecc… in realtà anche il portale Naver, in patria, non è completamente gratuito (per dirne una Winter Woods ora è parzialmente a pagamento da loro) e la Lezhin si rifà a Renta.
Parlo proprio del modo di fare e delle licenze.
Mi spiegherò meglio: quando LINE webtoons ha aperto ero lì, quando hanno aperto la divisione “translate” ero lì e nei primi tempi era tutto un colabrodo, spesso e volentieri capitava di parlare direttamente con gli addetti ai lavori coreani e così mi sono fatta una vaga idea di come funzioni la cosa.
Non tutto ciò che è sul portale coreano può essere portato su quello inglese, non per un fatto di tempistiche e traduzioni, ma proprio perché non è legalmente possibile.
Un’opera coreana, per essere esportata deve avere come minimo l’ok dell’autore (oltre a essere ovviamente vantaggiosa economicamente) e poi ci sono tutti dei conti da fare per calcolare le royalty maturate all’estero, decidere come farle percepire all’autore stesso, ecc…
C’è tanta burocrazia, tante noie da sistemare e da tenere di conto ancor prima di aver dato la prima striscia in mano a un traduttore.
La Naver aveva seri problemi a far quadrare tutto e infatti ultimamente su LINE webtoon spingono molto le opere estere, soprattutto quelle indonesiane perché è stato il mercato con maggiore espansione quando hanno aperto il portale inglese ed è ormai anni che c’è la versione indonesiana del portale stesso con opere indonesiane esclusive e non > anche sul translate è comparsa tanta roba indonesiana.
Il motivo è semplice: meno rogne, e nonostante ciò ci sono casi di opere indonesiane che comunque non possono uscire sul portale ufficiale LINE webtoons ma posso comunque essere tradotte (esempio).
Non è una cosa semplice, non puoi schioccare le dita, dare in mano una pagina a uno, farla tradurre e caricarla sul portale inglese.
La Lezhin sembrava completamente immune a tutti ‘sti problemi e, visto gli altarini che stanno venendo fuori ultimamente, ho capito perché.
Inoltre, per quanto riguarda il mercato “occidentale” nel giro di poco tempo è arrivata a rivaleggiare con LINE webtoon, se non addirittura superarli in fama in alcuni ambienti (es. l’Italia) e tutto nel giro di pochissimo tempo!
Ok, hanno opere effettivamente controverse e particolari (solo ultimamente si vede qualcosa di vagamente scottante su LINE webtoons), cavalcano l’onda delle mode, fanno un sacco di marketing e collaborazioni
Guardiamo in faccia la realtà: da una parte abbiamo un colosso, il “Google coreano” col suo portale inglese (completamente gratuito e con la possibilità di tradurre o trovare già tradotto nella tua lingua una certa serie) aperto dal 2014;
dall’altra abbiamo l’azienda fondata nel 2012 da un blogger, il cui portale inglese (parzialmente a pagamento e unicamente in inglese) risale a dicembre 2015 e, per qualche arcano motivo, apparentemente più di successo dell’altro…
Sarò anche un po’ di parte… maybe not…chi mi conosce lo sa che ho passato gran parte del 2015-2016 mandando a cagare quelli della Naver (che è comunque non è una santa essendo una grossa azienda con mire folli, altrimenti non sarebbe chiamata la “Google coreana –
Povera la Koogi, scrive spesso di non essere in forma su twitter ed è anche stata tenuta in una campana di vetro per tutto Lucca, solo l’ultimo giorno l’hanno fatta interagire un minimo con le fan (oltre a farle firmare la madonna per uso personale a ultima sessione autografi finita) e ancora non ho scoperto chi traduce e da che lingue KS, però nessuno si merita di essere trattato così male come scrivono e protestano gli autori in Corea –yep, questa è una anticipazione dei prossimo post.
p.s. giusto per ribadire quanto sia shady la Lezhin: aprite un po' sia il sito di LINE webtoons e quello Lezhin e vedete quanto ci mette a trovare "l'about" in ciascuno (per chi non lo sapesse il non trovare subito l'about us/chi siamo su un sito è considerato il primo campanello di allarme di un sito poco affidabile e/o mal progettato).